Venini Vaso Veronese Kintsugi nero con decorazione polvere d'oro Edizione Limitata in vetro di Murano 600.17 è disegnato da Vittorio Zecchin.
Uno dei capolavori di VENINI, il vaso disegnato negli anni Venti da Vittorio Zecchin e ispirato a una tela del Veronese, artista da cui ha preso il nome, si trasforma in un’opera d’arte che fonde culture e tradizioni. Grazie alla tecnica giapponese del Kintsugi, ossia l’antica pratica di restauro utilizzata per riparare gli oggetti rotti con l’uso dell’oro, la collezione si arricchisce di inediti bagliori. Applicando in modo filologico il principio della «cura che impreziosisce», le linee di rottura non sono visibili ma vengono esaltate dalla polvere del nobile metallo. La sua filosofia è profonda e va ben al di là di una semplice pratica artistica: il suo simbolismo ci parla di guarigione e resilienza. dando vita ad un oggetto unico e sontuoso
Uno dei capolavori di VENINI, il vaso disegnato negli anni Venti da Vittorio Zecchin e ispirato a una tela del Veronese, artista da cui ha preso il nome, si trasforma in un’opera d’arte che fonde culture e tradizioni. Grazie alla tecnica giapponese del Kintsugi, ossia l’antica pratica di restauro utilizzata per riparare gli oggetti rotti con l’uso dell’oro, la collezione si arricchisce di inediti bagliori. Applicando in modo filologico il principio della «cura che impreziosisce», le linee di rottura non sono visibili ma vengono esaltate dalla polvere del nobile metallo. La sua filosofia è profonda e va ben al di là di una semplice pratica artistica: il suo simbolismo ci parla di guarigione e resilienza. dando vita ad un oggetto unico e sontuoso
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Vasi | VASO VERONESE KINTSUGI PICCOLO EDIZIONE NUMERATA VENINI 600.17
Codice articolo: 600.17.
Collezione: Icone. Edizione numerata per anno.
Autore: Vittorio Zecchin 1921.
Anno: 2022.
Numero: 67
Materiale: Vetro di Murano.
Colore: nero
Misura: Diametro: 20 cm. Altezza: 32 cm.
Peso: 0.65 Kg.
VITTORIO ZECCHIN: Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia, Vittorio Zecchin ha presentato alla Biennale del 1914 una serie di vetri realizzati presso la vetreria Barovier assieme al pittore Teodoro Wolf Ferrari. Durante la guerra del 1915 – 1918 ha allestito un laboratorio d’arazzi in un ex convento di Murano. E, in quegli stessi anni, ha esposto le sue opere – vetri artistici, arazzi, ricami e dipinti alle Biennali di Venezia, Milano, Roma, Monza, Torino, Parigi. Oltre a insegnare la materia del vetro alla scuola Abate Zanetti di Murano. Dal 1921 al 1925 è stato direttore artistico della società “Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C.”, diventando uno dei massimi protagonisti e innovatori dell’arte vetraria muranese.
Collezione: Icone. Edizione numerata per anno.
Autore: Vittorio Zecchin 1921.
Anno: 2022.
Numero: 67
Materiale: Vetro di Murano.
Colore: nero
Misura: Diametro: 20 cm. Altezza: 32 cm.
Peso: 0.65 Kg.
VITTORIO ZECCHIN: Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia, Vittorio Zecchin ha presentato alla Biennale del 1914 una serie di vetri realizzati presso la vetreria Barovier assieme al pittore Teodoro Wolf Ferrari. Durante la guerra del 1915 – 1918 ha allestito un laboratorio d’arazzi in un ex convento di Murano. E, in quegli stessi anni, ha esposto le sue opere – vetri artistici, arazzi, ricami e dipinti alle Biennali di Venezia, Milano, Roma, Monza, Torino, Parigi. Oltre a insegnare la materia del vetro alla scuola Abate Zanetti di Murano. Dal 1921 al 1925 è stato direttore artistico della società “Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C.”, diventando uno dei massimi protagonisti e innovatori dell’arte vetraria muranese.
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